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Beim Auszug in das Feld (Lieder di W. A. Mozart nella traduzione di Sergio Baldelli)

Traduzione di Sergio Baldelli

Beim Auszug in das Feld
Dem hohen Kaiser-Worte treu,
Rief Joseph seinen Heeren:
Sie eilen flügelschnell herbei,
Voll Durst nach Sieg und Ehren.
Gern zieht man ja dem Vater nach,
Der seine Kinder liebet
Und sorgt, daß sie kein Ungemacht,
Selbst nicht Gefahr betrübet.
Wo sie erschienen, fanden sie
Von Speis und Trank die Fülle;
Und lohnt nicht schon des Helden Müh
Oft Dank und guter Wille?
Doch mehr als alles dieses stählt
Der Männer Brust zum Streite
Der Trostgedanke, daß ins Feld
Gott selber sie geleite.
Bei uns wird jeder Bruder steh’n,
Der Recht und Menschheit schützet,
Denn ihre Wohlfahrt zu erhöh’n,
Ist unser Schwert gewetzet!
Drum, tapfre Streiter, kämpft mit Mut
Um eure Ehrenkronen!
Gott selbst wird euer Heldenblut
An seinem Thron belohnen.

.
Avanzando sul campo di battaglia
Fedele alle solenni parole dell’imperatore,
Chiamò Josef le sue schiere:
S’appressano come volando sulle ali,
Assetate di vittoria e d’onore.
Di buona voglia si segue il padre
Che ama i suoi figli
E si preoccupa che nessuna sfortuna
Né pericolo li affligga.
Dovunque apparivano trovavano
Abbondanza di cibo e di bevande;
Gratitudine e buona volontà
Non bastan forse a ricompensare lo sforzo dell’eroe?
Ma più di tutto il petto degli uomini
Si fa d’acciaio per la pugna
Grazie al confortante pensiero che sul campo
Dio stesso li conduce.
Con noi starà ogni fratello
Che tuteli giustizia e umanità,
Poiché la nostra spada è affilata
Per accrescere la loro prosperità!
Pertanto, valorosi guerrieri, combattete con coraggio
Per le vostre corone d’onore!
Dio stesso ricompenserà sul suo trono
Il vostro eroico sangue

(Traduzione di Sergio Baldelli)

Concerti dell’Auditorium – VIII anno

Auditorium “Romina Trenta”

Casa delle Culture e della Musica – Velletri

Domenica 19 febbraio 2023 alle ore 11:15

I Lieder di W.A. Mozart e F.J. Haydn

I Lieder del Secolo dei Lumi

Gianandrea Navacchia baritono
Marco Santià  pianoforte
Letture di  Adonella Monaco

 

Ich würd’ auf meinem Pfad (Lieder di W. A. Mozart nella traduzione di Sergio Baldelli)

Traduzione di Sergio Baldelli

Ich würd’ auf meinem Pfad

Ich würd’ auf meinem Pfad’ mit Tränen
Oft hin zum fernen Ende seh’n,
Säh’ ich nicht Kenner meiner Leiden
So mitleidsvoll am Wege steh’n.
Den Sonnenbrand, der mich entkäftet,
Den Blitz, der meinem Scheitel droht,
Den sieht mein Freund und tritt mir näher
Und ruft: »Ich kenne deine Not.«
Zwar schmerzt es mich, daß er den Jammer
Mit ansieht und, zur Hälfte schwach,
Nichts weiter kann, als mit mir trauern.
Doch ruft mein Herz: »Er weint dir nach.«
Dann brech’ ich mutig durch die Dornen:
»Er sieht mich bluten,« sprech’ ich dann.
Und wenn ich einst, verblutet, falle,
Dann sag’ er: »Der stieg felsenan.«

Vorrei sul mio cammino, pien di lacrime

Vorrei sul mio cammino, pien di lacrime,
Volger lo sguardo alla lontana fine,
Così da intenditore non vedrei
Le mie pietose pene sulla via.
Le scottature, che m’hanno spossato,
La folgore, che incombe sul mio capo,
Sono scorte dal mio amico che s’appressa
E grida: «Io le conosco le tue pene.»
Davvero m’addolora che lo strazio
Egli comprenda e, mezzo indebolito,
Possa soltanto affliggersi con me.
Però il mio cuore grida: «Ti compiange.»
Allora ardito esco fuori dai rovi:
«Mi vede sanguinare,» dunque dico.
E quando infine cado dissanguato,
Allora dice: «Egli salì la rupe.»

(Traduzione di Sergio Baldelli)

Concerti dell’Auditorium – VIII anno

Auditorium “Romina Trenta”

Casa delle Culture e della Musica – Velletri

Domenica 19 febbraio 2023 alle ore 11:15

I Lieder di W.A. Mozart e F.J. Haydn

I Lieder del Secolo dei Lumi

Gianandrea Navacchia baritono
Marco Santià  pianoforte
Letture di  Adonella Monaco

 

A Velletri il canto incontra la poesia, di Sergio Baldelli

http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php&cmd=v&id=24501

Sergio Baldelli. I Lieder del Secolo dei Lumi ‒ versi musica e parola

https://www.controluce.it/notizie/a-velletri-il-canto-incontra-la-poesia/

A Velletri il canto incontra la poesia, di Sergio Baldelli

Grazie all’Associazione Culturale Colle Ionci e alla FondARC la scorsa domenica 19 febbraio ha avuto luogo, presso l’Auditorium Romina Trenta della Casa delle Culture e della Musica di Velletri, il concerto I Lieder del secolo dei lumi.

Questo ennesimo evento fa parte della rassegna I concerti dell’Auditorium, giunta all’ottavo anno, che ha offerto agli amanti della musica e della cultura centinaia di concerti sempre di alto ed altissimo livello spazianti nei vari settori della musica d’arte (antica, barocca, classica, romantica, avanguardia, contemporanea) e con multiformi organici: dai pianoforti storici a due e a quattro mani, alle orchestre da camera, all’arpa, ai cori, al canto solistico accompagnato, ecc.

Ed è proprio a quest’ultima configurazione che appartiene il concerto cui si fa qui riferimento. Il tenore Roberto Manuel Zangari ed il pianista Simone Pierini (al pianoforte storico Erard del 1879) hanno interpretato una scelta di Lieder di W. A. Mozart e di F. J. Haydn.

Nella zona castellana, come del resto generalmente in Italia, è abbastanza raro poter ascoltare dal vivo il genere musicale del Lied. Vuoi per una tradizione più orientata alla lirica e al ‘bel canto’, vuoi per la barriera linguistica e da ultimo, non per importanza, anche per la scarsità di interpreti specializzati in questo genere.

Infatti al liederista non è richiesto soltanto, come per tutti i cantanti d’arte, bella voce e tecnica perfetta, ma anche la conoscenza approfondita della lingua in cui sono scritti i Lieder. Questi sono componimenti musicali basati su poesie alle quali il compositore ha tentato di far aderire melodia, armonia ed accompagnamento in modo da creare una sorta di gioiello, di “monumento” artistico dove si fondono due diversi codici semiotici. È quindi indispensabile, pena il tradimento della natura stessa del genere, che il cantante aderisca, evidenziandolo, non solo all’aspetto musicale ma anche a quello poetico del Lied, il tutto perseguendo il sottile equilibrio fra parole e musica ed il proprio impulso espressivo.

Questo è vero anche per il pianista che deve, da un lato “frenare” il suo impeto, ma allo stesso tempo aderire alle sottigliezze di testo e musica e portare alla luce l’arte del cantante senza sovrastarlo.

Ora tutte queste caratteristiche si sono pienamente e felicemente realizzate nel concerto di cui si parla. Il tenore Roberto Manuel Zangari non solo ci ha deliziato con la sua bella voce ma con grande raffinatezza ha fatto aderire il suo canto alle immagini e alle atmosfere dei testi. Da parte sua Simone Pierini, oltre ad accompagnare impeccabilmente il cantante, è riuscito, senza sovrastare né snaturare lo stile dei brani, a dare un piglio personale alla sua interpretazione risultata così ben più viva di un semplice “accompagnamento”.

Proprio per superare in parte la barriera linguistica di cui sopra, si è voluto progettare l’evento inserendo a mo’ di preludio ed interludio la lettura dei testi tradotti dei Lieder in programma. Così, grazie all’interpretazione dell’attrice Adonella Monaco, queste poesie, di per sé poco espressive, non solo a causa della traduzione ma soprattutto perché nate in un secolo “a-poetico” (come in gran parte quello dei “Lumi”), hanno potuto avere un momento di “resurrezione”, contribuendo così significativamente ad avvicinare il pubblico alla sottile e difficile arte del Lied.

 

 

I Lieder di Strauss e Mahler, articolo su L’Artemisio , di Serena Squanquerillo

https://www.lartemisio.it/2023/02/21/versi-in-musica-allauditorium-i-lieder-di-strauss-e-mahler/

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Domenica mattina, una bella giornata di sole, di Fabio Ludovisi

Domenica mattina, una  bella giornata di sole … la nostra benemerita Associazione Culturale Colle Ionci propone all’interno dello stupendo auditorium ”Romina Trenta” un concerto che attrae la mia attenzione, in primis per la bellezza del programma (i lieder di R.Strauss e G.Mahler) e in particolare perché ho già ascoltato ed apprezzato l’ottimo pianista Marco Santià in un precedente concerto nel medesimo contesto (però per pianoforte a quattro mani).

Con il baritono Gianandrea Navacchia e Adonella Monaco che declama magistralmente i versi dei lieder tradotti dal tedesco, inizia un gioco di atmosfere quasi magiche, a tratti rarefatte ed impalpabili, con un equilibrio che rivela un contesto onirico e a tratti irreale, mentre in certi momenti il cadenzare intimistico, caratteristico dei lieder, cede il passo a quadri popolari a tratti esplosivi dove si rivela la tecnica vocale del Navacchia, adeguatamente sostenuta dal brillante Santià, che anche negli interventi pianistici (interamente riferiti a brani di R.Strauss) restituisce una bella chiarezza di fraseggio e di padronanza che sull’autore tedesco risulta tutt’altro che semplice.
Due bis riferiti ad opere giovanili di Wagner concludono il percorso interamente teutonico che i due artisti hanno offerto, illustrato dalla intensa proclamazione dei testi da parte della Monaco.
Non mi assumo certamente un ruolo da critico musicale; da musicista e amante della musica mi limito ad osservare la bellezza della Nostra arte, delle emozioni che suscita, e credo che sia molto importante per noi stessi abbeverare il nostro cuore e la nostra anima di energie positive.
Chi maneggia l‘Arte in generale ha una grande responsabilità, che passa proprio per la capacità di generare bellezza e di farla comprendere a chi partecipa. Oggi, almeno nei miei riguardi, loro ci sono riusciti: è vero (e parlo per esperienza diretta) che i primi ad esserne soddisfatti sono proprio coloro che rendono viva e concreta la bellezza, ma vi assicuro che la rispondenza del pubblico ha una immensa importanza anche nella gratificazione degli esecutori.
Grazie ancora del tempo sognante che ci avete donato, il doveroso risveglio ha lasciato comunque un bel sapore e un gusto gradevole: al prossimo appuntamento, grazie all’infaticabile Valeriano Bottini e al costante supporto di Anais De Montauban !

Fabio Ludovisi

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Stiller Gang – (Lieder di Richard Strauss nella traduzione di Sergio Baldelli)

Integrazione  traduzione testi Lieder di Richard Strauss

Traduzioni di Sergio Baldelli

Stiller Gang
Der Abend graut, Herbstfeuer brennen.
Über den Stoppeln geht der Rauch entzwei.
Kaum ist mein Weg noch zu erkennen.
Bald kommt die Nacht; ich muß mich trennen.
Ein Käfer surrt an meinem Ohr vorbei.
Vorbei.

 

Passeggiata silenziosa
Imbrunisce la sera,
Ardon fuochi autunnali.
Passa a brandelli il fumo sulle stoppie.
Appena si distingue la mia strada.
Tra poco è notte; debbo separarmi.
Ronzando alle mie orecchie
È passato un insetto.
Passato.              
(traduzione di Sergio Baldelli)

 

I Concerti dell’Auditorium – VIII anno

Auditorium “Romina Trenta”

Casa delle Culture e della Musica – Velletri

Domenica 12 febbraio 2023 alle ore 11:15
I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler
Gianandrea Navacchia baritono
Marco Santià  pianoforte
Letture di  Adonella Monaco

Leises Lied – (Lieder di Richard Strauss nella traduzione di Sergio Baldelli)

Integrazione  traduzione testi Lieder di Richard Strauss

Traduzioni di Sergio Baldelli

Leises Lied

In einem stillen Garten
an eines Brunnens Schacht,
wie wollt’ ich gerne warten
die lange graue Nacht!
Viel helle Lilien blühen
um des Brunnens Schlund;
drin schwimmen golden die Sterne,
drin badet sich der Mond.
Und wie in den Brunnen schimmern
die lieben Sterne hinein,
glänzt mir im Herzen immer
deiner lieben Augen schein.
Die Sterne doch am Himmel,
die stehen all’ so fern;
in deinem stillen Garten stünd’
ich jetzt so gern.

Canto sommesso

In un quieto giardino
Presso la vasca di una fontana,
Come voglio aspettare volentieri
La lunga notte grigia!
Tutt’intorno alla bocca
Della fontana abbondanti fioriscono
I gigli luminosi;
qui dentro nuotano stelle dorate,
e qui dentro vi si bagna la luna.
E come dentro la fonte scintillano
Le care stelle, così nel mio cuore
Risplende sempre la luce
Dei tuoi occhi adorati.
Eppur le stelle in cielo
Stanno così lontane;
Nel tuo quieto giardino
Or starei volentieri.
(traduzione di Sergio Baldelli)

I Concerti dell’Auditorium – VIII anno

Auditorium “Romina Trenta”

Casa delle Culture e della Musica – Velletri

Domenica 12 febbraio 2023 alle ore 11:15
I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler
Gianandrea Navacchia baritono
Marco Santià  pianoforte
Letture di  Adonella Monaco

 

Ottavo anno in Auditorium – Situazione progetti

La nostra associazione NON gode di finanziamento di enti pubblici (o privati!!).  A volte questa mitica chimera si è palesata e a tutt’oggi ha coperto meno del 10% dei costi complessivi. Il pubblico che segue i concerti contribuisce per una percentuale vicina al 50% dei costi. Oltre il 40% sono contributi diretti degli … organizzatori (?).

Per motivi imperscrutabili, che anche dal punto di vista statistico hanno qualcosa di sovrannaturale, nelle varie graduatorie (Regione Lazio, Ministero della Cultura) siamo praticamente sempre tra i primi progetti NON finanziati. Ad i nostri progetti, cioè, viene attribuito il punteggio massimo possibile per godere della beffarda dicitura “non finanziabile per esaurimento fondi”.

Con alcuni dei nostri progetti – importanti, internazionali, orignali, anche a basso costo – negli ultimi diciotto mesi, nei diversi bandi ad i quali abbiamo sportivamente ed olimpicamente participato, abbiamo collezionato 6 su 6 di questi esiti. Anzichè consultare gli auruspici, congiuntamente ad altre associazioni abbiamo inviato alla Regione Lazio una  richiesta di pacato e legittimo chiarimento (nota 1). Non ha prevedibilmente prodotto alcun esito se non una risposta stizzita (nota 2), speriamo almeno di non essere stati iscritti in un ipotetico Libro Nero.
Negli anni la situazione economica dell’associazione, sempre sostenuta direttamente, da difficile è virata verso praticamente insostenibile. Le risorse messe in campo negli anni passati, per sopperire alla situazione deficitaria, oggi non ci sono.

Il 2022 – come preannunciato (nota 3) – ha visto una significativa riduzione degli appuntamenti. Abbiamo però tenuto in piedi:

- insieme a Giancarlo Tammaro, la X edizione de Il Suono di Liszt a Villa d’Este

- insieme a Massimiliano Chiappinelli ed all’Ensemble Chantharmony abbiamo organizzato a Genzano la VII edizione di Battute d’Incontro

- con Romeo Ciuffa e la disponibilità dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genzano siamo riusciti a dare seguito al nostro progetto, del 2012, di realizzazione della Sala del Cembalo a Palazzo Sforza Cesarini ed alla conseguente rassegna I concerti della Sala del Cembalo che il 1 luglio 2023 concluderà la sua I edizione

- abbiamo dato una mano, per la parte musicale, all’avvio del rinnovato spazio a Velletri dei Magazzini Teatrali (ex Teatro di Terra) con i tre concerti di Terra e Respiri.

Il 2023 si apre con la prosecuzione a Genzano dei Concerti nella Sala del Cembalo e vedrà il nostro ritorno a Velletri nell’Auditorium “Romina Trenta” della Casa delle Culture con le rassegne:

- I Concerti dell’Auditorium – VIII anno (siamo infatti nella Casa delle Culture e della Musica dal 9 luglio 2016)

- Il Suono di Liszt a Vila d’Este – XI edizione (sempre insieme a Giancarlo Tammaro).

Dal febbraio 2020, nonostante le difficoltà della pandemia, abbiamo proseguito l’attività, in presenza appena possibile, con le dirette streaming quando la situazione portò al secondo lockdown. Di questi mesi resta il ricordo dell’arrivo del prestigioso Boesendorfer 280 Vienna Concert di proprietà di Carlo Grante, insieme al quale abbiamo realizzato i favolosi streaming di The Boesendorfer Recitals e le interviste di Classico. Le condizioni per continuare a tenere a Velletri il Boesendorfer 280 V.C. non ci sono più state, o meglio non c’erano mai state ma speravamo – vista la rilevanza internazionale – in condizioni non sfavorevoli che invece – nel contesto strettamente operativo – si sono prontamente manifestate.

Guardando indietro sono tanti gli errori, tante le aspettative mancate e le fiducie mal riposte. Alcuni sono ancora i nostri residuali obblighi da onorare. Nonostante questo sono stati anni pieni di momenti entusiasmanti e intense emozioni, a volte anche spettacolari. Il rimpianto maggiore – come sempre – è di qualcosa che poteva essere e non è stato, che poteva essere favorevolmente diverso anche a dispetto delle situazioni del contesto e dei nostri limiti.

Valeriano Bottini

tel. 3711508883

 

 

I concerti dell’auditorium gen-mar 2023 – ottavo anno (dal 9 luglio 2016)

Casa delle Culture e della Musica
Auditorium “Romina Trenta”
Piazza Trento e TriesteVelletri

Concerti gennaio-marzo 2023

2023.01.21 sabato ore 18:00
DUO SYNTÒNIA
Il virtuosismo nel repertorio violinistico nell’Europa del 1800
Loreto Gismondi  violino
Monica Ferracuti  pianoforte

N. Paganini (1782-1840)  – Cantabile
N. Paganini  – Sonata n 12
W. A. Mozart (1756-1791 ) – Sonata in Mi minore
                                                  (Allegro, Tempo di minuetto)
F. Kreisler (1865-1962) – Preludium und Allegro
C. Saint Saens (1835-1921) – Introduzione e rondò capriccioso
P. de Sarasate (1844-1908)  -  Zingaresca
                                                (Moderato, Lento, Un poco più lento, Allegro molto vivace)

2023.02.05 domenica ore 18:00
TRIO ACCADEMIA ANTICA
Francesco Giuseppe Marletta  flauto
Alba Rodilosso  oboe
Mario Cusimano  violoncello
Jean Baptiste Loeillet (1680-1730) – Trio Sonata Op.11 in Sol Maggiore
                                                                   (Affettuoso, Allegro, Largo, Allegro)
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) – Trio n.3, k439b in Fa Maggiore
                                                                                (Allegro, Larghetto, Polonese)
Charles Barbandt (1716-1776) – Sonata n.6 Op.1
                                                           (Adagio, Allegro, Andantino)
Juan Oliver y Astorga (1733-1830) – Trio Sonata n.4 in Fa Maggiore
                                                                     (Allegro, Adagio, Tempo di Minuetto)
Antonio Vivaldi (1678-1741) – Concerto in Sol Minore F.XII n°4
                                                       (Allegro, Largo, Allegro)
Joseph Franz Haydn (1732-1809)  – London Trio n.1 in Do Maggiore
                                                                   (Allegro, Andante, Vivace )

2023.02.12  domenica ore 11:15
Progetto Il suono di Liszt a Villa d’Este
I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler
GIANANDREA NAVACCHIA baritono
MARCO SANTIA’   pianoforte

Letture di ADONELLA MONACO
Richard Strauss (1864-1949)
Die Nacht
Die Zeitlose
Ach Lieb, ich muss nun scheiden!
Träumerei
Traum durch die Dämmerung
Leises Lied
Morgen
Heidebild
Allerseelen
Stiller Gang
Zueignung

Gustav Mahler  (1860-1911) – Lieder und Gesänge aus der Jugendzeit
 - Serenade
- Phantasie

R. Strauss – Auf stillem Waldespfad
G. Mahler - Rückert-Lieder
- Blicke mir nicht in die Lieder
- Ich atmet’ einen linden Duft
- Liebst du um Schoenheit?
- Um mitternacht
- Ich bin der Welt abhanden gekommen

Due traduzioni di Sergio Baldelli:
Leises Lied – (Lieder di Richard Strauss)
Stiller Gang – (Lieder di Richard Strauss)

 

2023 ( concerto rinviato a data da definire)
IVAN DONCHEV   pianoforte
5° Concerto dell’integrale delle Sonate per pianoforte di L. van BEETHOVEN
L. van Beethoven (1770-1827)
Piano Sonata No. 13 in E flat, Op.27 No.1
- Andante – Allegro – Andante                         
- Allegro molto e vivace                                   
- Adagio con espressione                               
- Allegro vivace                                                 
Piano Sonata No. 14  in C sharp minor, Op.27 No.2 -”Moonlight”
- Adagio sostenuto 
- Allegretto 
- Presto agitato 
Piano Sonata No. 15  in D, Op.28 -”Pastorale”
- Allegro                                                                        
- Andante                                                                     
- Scherzo: Allegro vivace                                            
- Rondo: Allegro ma non troppo                               
 
2023.02.19 domenica ore 18:00
Progetto Il suono di Liszt a Villa d’Este
su pianoforte Erard del 1879
ROBERTO MANUEL ZANGARI   tenore
SIMONE PIERINI   piano Erard del 1879
Letture di ADONELLA MONACO
W. A. Mozart (1756-1791)
Ridente la calma
Dans un bois solitaire (“In un bosco solitario”)
Das Veilchen (“La viola”)
Fantasia in re min. KV397 (pianoforte solo)
Sei du mein Trost (“Sei tu la mia consolazione”)
Ich wurd auf meinem Pfad (“Vorrei sulla mia strada”)
Der Zauberer (“Il mago”)
Abendenmpfindung an Laura (“Sensazione serale per Laura”)
F. J. Haydn  (1732-1809)
dalla Sonata in Mib Hob.XVI:52 (pianoforte solo)
Allegro moderato
W. A. Mozart
Lied beim Auszug in das Feld (Canzone di quando si scende in campo)
F. J. Haydn
O toneful voice
She never told her love
Piercing Eyes

Ingresso ad Offerta Libera
Prenotazioni: tel. 371 1508883 – colleionci@gmail.com

Associazione culturale Colle Ionci
Associazione Musicale Karl Jenkins
Fondazione Arte e Cultura Città di Velletri

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INAUGURAZIONE delle SALA DEL CEMBALO

Comune di Genzano di Roma
Associazione culturale Colle Ionci
Associazione Musicale Karl Jenkins

INAUGURAZIONE delle SALA DEL CEMBALO
10 dicembre 2022 ore 18:00
Palazzo Sforza-Cesarini
Genzano di Roma

In sala
- Clavicembalo copia Dulcken 1755 della collezione Romeo Ciuffa
- Fortepiano Johann Haselmann (Vienna 1800/5)
- Virginale Muselar (mother and child) secolo XVI copia Ruckers
- Piano carrè I. Pleyel 1839/40

Saluti istituzionali:
GIULIA BRIZIARELLI, Assessore alla cultura del Comune di Genzano di Roma
CHANTAL MONY, Associazione culturale Colle Ionci
ROMEO CIUFFA, Presidente Associazione Musicale Karl Jenkins

Concerto
SIMONE PIERINI, fortepiano J. Haselmann (1800 c.a.)
ROBERTO MANUEL ZANGARI, tenore
Musiche di W. A. Mozart e J. Haydn

Prenotazione obbligatoria
Ingresso libero, offerta volontaria
tel. 371.1508883 – 339.2748814


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Natale a Lanuvio

Comune di Lanuvio
Ass. cult. Colle Ionci
AMRoC

Sala delle colonne
Villa Sforza Cesarini

Domenica 18 dicembre 2022 ore 11:15
CONCERTO DI NATALE
Coro Ensemble Chantharmony
Pianoforte Andrea Centra
Direttore Chantal Mony

Ingresso libero
Prenotazione:
tel. 3711508883
colleionci@gmail.com


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Natale a Genzano

Comune di Genzano di Roma
Assessorato alla Cultura
Ass. cult. Colle Ionci
AMRoC

Genzano di Roma
Palazzo Sforza Cesarini
Sala delle Armi

Domenica 11 dicembre 2022 ore 18:00
A CELEBRATION OF CHRISTMAS
Un viaggio nella bellissima tradizione dei carols inglesi.
Giulia Ferraldeschi, voce – Romeo Ciuffa, flauti dolci e sax – Pietro delle Chiaie, pianoforte

Domenica 18 dicembre 2022 ore 17:30 (anticipato dalle ore 18:00)
CONCERTO DI NATALE
Coro Ensemble Chantharmony
Pianoforte Andrea Centra
Direttore Chantal Mony
 

Ingresso libero
Prenotazione:
tel. 3711508883
colleionci@gmail.com


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Piano carrè I. Pleyel 1839/40

Oggi terzo arrivo nella Sala del Cembalo di Palazzo Sforza Cesarini

Piano carrè I. Pleyel 1839/40

Prossimo arrivo: il clavicembalo copia Dulcken 1755 della collezione Romeo Ciuffa nel prossimo mese di dicembre!

Breve video con Simone Pierini alla tastiera.

Gli strumenti già in sala e la rassegna concertistica in corso:

Virginale Muselar (mother and child) secolo XVI copia Ruckers

Fortepiano Haselmann (Vienna 1800/5)

La Sala del Cembalo di Palazzo Sforza-Cesarini – I CONCERTI 2022-23

La Sala del Cembalo è un progetto di Associazione Musicale Karl Jenkins, Associazione culturale Colle Ionci, A.M.Ro.C., Associazione Mozart Italia, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genzano

La Sala del Cembalo è un progetto di Associazione Musicale Karl Jenkins, Associazione culturale Colle Ionci, A.M.Ro.C., Associazione Mozart Italia, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genzano.








I Lieder di Strauss

I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler

Un Lied, scritto a sei anni, è la seconda opera di Strauss; un Lied, scritto a ottantaquattro anni, è la sua ultima opera compiuta. Nel mezzo, circa 200 Lieder parlano di un amore intenso e duraturo per questa forma d’arte, sia pure senza quella componente ossessivo-compulsiva che caratterizia la produzione di almeno tre dei suoi quattro grandi predecessori con i loro anni mirabili (Schubert, 1815; Schumann, 1840; Wolf, 1888) e la loro spasmodica ricerca di anime poetiche gemelle. Vale, a questo proposito, ciò che Stefan Zweig scrisse sull’attitudine generale di Strauss verso la propria arte: “nulla di demoniaco in lui, non conosce il raptus dell’artista, non le depressioni e le disperazioni”.

Quella somma totale (che comprende anche i Lieder giovanili, orchestrali e postumi) costituisce un corpus cospicuo sebbene  numericamente non  impressionante, vista la lunga vita creativa di Strauss. A prescindere dal recordman Schubert (600 Lieder in circa quindici anni), tutti grandi Maestri del Lied hanno composto molto di più (in questo preciso ambito) in un tempo molto più ridotto. La distribuzione dei Lieder nel tempo creativo ricorda più da vicino solo quella osservabile in Brahms: fino all’op. 56 (composta a quarantadue anni) la media di Lieder composti è infatti più o meno paragonabile a quella di Brahms fino all’op. 59 (composta a quaranta). Poi, per così dire, le loro strade si dividono, perché mentre a partire da quell’età Brahms entra nel suo mondo liederistico di “Memorie e Nostalgia” o “Rassegnazione e Serenità” (per dirla con Sams), Strauss entra nel jet-set dei grandi circuiti sinfonici e nel mondo di apparenza ed estroversione del teatro in musica, dove la riflessione liederistica non trova spazio né tempo. Il ritorno al Lied nel 1918 (numericamente l’anno più produttivo), la lunga coda di Lieder sparsi e gli ultimi grandi Lieder orchestrali permettono soprattutto a Strauss di chiudere il cerchio delle stagioni della vita viste attraverso la creazione liederistica “in tempo reale” e non solo grazie all’immaginazione creativa: sino a quel momento, i compositori avevano vissuto solo primavera (Schubert), estate (Schumann, Wolf) e autunno (Brahms), come l’Anacreonte della poesia di Goethe. Vero è anche che la collina che protegge dall’inverno quel “poeta felice” è assai più pietosa del cumulo di macerie reali e culturali che incombe sull’umiliante inverno del vecchio Strauss, con la sua imbarazzante (ma feconda) sopravvivenza a partire dal 1933. Non solo, a quel punto, il solipsismo del genio con la sua indifferenza politica si dimostrò inadeguato e tragicamente ingenuo (anche in termini strettamente personali) nel mostruoso contesto della società nazista; anche da un punto di vista musicale strauss fu, causa della sua lunga vita, il primo compositore di Lieder a dover gestire da “grande vecchio” il confronto con una modernità radicale (laddove Brahms e Wolf erano due facce della modernità rispetto ad  i manieristi che dilagavano nella loro epoca), che peraltro si esurisce molto prima della sua stessa morte (Schönberg aveva scritto i suoi ultimi lieder proprio nel 1933, prima di lasciare la Germania; Berg e Webern ancor prima). D’altra parte, il relativo diradarsi della produzione  liederistica dopo il 1905 fa sì che il Lied straussiano non segua del tutto il presunto schema sperimentalismo→reazione osservato e spesso biasimato nell’evoluzione operistica, con la virata (forse solo apparente) verso il porto sicuro di Der  Rosenkavalier dopo la rischiosa navigazione nelle acque dell’avanguardia di Salome ed Elektra (un’equazione che già Thomas Mann aveva messo in dubbio, sia pure in termini negativi). Anche a dar credito a questi luoghi comuni, lo stile liederistico sembra toccare il punto di massima evoluzione reale agli inizi del secolo (le complessità provocatorie dei Lieder del ’18  sono solo più concentrate ed esasperate), ma il tratto di moderata modernità non viene mai rinnegato e continua come sempre a convivere con una forte componente di tradizionalismo e con la concezione borghese del Lied come forma di alto intrattenimento per cantanti e pubblico.

Una definizione generale del Lied straussiano è assai ardua, viste le premesse e considerando il lungo periodo di riferimento: 1871-1948 (ovvero dalla nascita del primo Reich tedesco alla divisione post-bellica del terzo Reich in due Germanie). […] Ciò significa che i primi Lieder pubblicati sono precedenti alla Serenata di Brahms e a Otello di Verdi e che gli ultimi Lieder sono successivi alla Seconda Sonata di Pierre Boulez, il che rende chiaramente impossibile creare una “stringa critica” che si adatti all’intero lasso di tempo coinvolto.
Erik Battaglia
I Lieder di Richard Strauss (pp. 1,2)
Analogon Edizioni

 

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I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler

Domenica 12 febbraio 2023 ore 11:15
I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler
Gianandrea Navacchia  baritono
Marco Santià   pianoforte

Casa delle Culture e della Musica
Auditorium “Romina Trenta”
Piazza Trento e Trieste
Velletri
Ingresso ad offerta libera
Prenotazione
tel. 3711508883
colleionci@gmail.com
.
Associazione Culturale Colle Ionci
A.M.K.J.
FondArc

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I Lieder di Mahler

I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler

I Lieder di Mahler sono tra le opere favorite degli appassionati di musica, anche di molti che hanno poca dimestichezza con la forma e la storia del lied tedesco. Ciò avviene principalmente perché questa produzione cosi eccentrica nelle forme e nella scelta dei testi è assurta a simbolo di se stessa, e come tale viene venerata (e, in alcuni casi, anche biasimata). Le immagini così forti che essi evocano; i timbri così appariscenti; i contrasti tra caos militare-popolareggiante dei canti del Wunderhorn e il rarefatto estetismo dei Lieder di Rückert o l’orientalismo quasi iperrealista del Canto della Terra; le pagine di diario amoroso, delusione e confessione, dai Lieder eines fahrenden Gesellen a Liebst dum un Schönheit; l’esorcizzare e chiamare la morte, amara e spietata, ma infine accettata, nella crudeltà del mondo e nella sua bellezza, dai Kindertotenlieder all’Abschied. Tutto questo, e molto altro, compreso il grande colpo di spugna che Mahler opera rispetto alla tradizione dì poesia per musica fino a quel momento dominante nel repertorio liederistico (vedi Wolf) fa sì che molto di rado i Lieder siano giudicati per quello che sono — appunto, canzoni per voce e pianoforte o voce e orchestra — ma per quello che rappresentano nel variopinto mondo delle emozioni. Si idolatra la musica, certo, ma in particolare è il testo dei Lieder, o meglio ancora il suo contenuto in termini di immagini verbali e sentimenti  primari (e dunque il suo pre-testo musicale), a costituire il senso di questa grande fascinazione. Salvo rari casi (Adorno, Mitchell, Kennedy), anche la musicologia ha contribuito a questa disgiunzione dell’opera dalla propria fisicità a un perenne stato dì idealismo metafisico, dove soldati, disertori, ombre cinesi e bambini morti  o moribondi si aggirano,  a prescindere dalla musica in quanto tale, come in un trionfo di incisioni rinascimentali, spesso mediate, nei giorni nostri, dalla facilità di reperire e scaricare splendide incisioni discografiche a costo zero (e per questo livellate con registrazioni dal valore nullo), con tanto di like a rischio zero e competenza sotto zero come risultato ultimo.
In questo senso, i Lieder di Mahler non sono del tutto soli come invece molti dei personaggi che li popolano. Essi condividono questo destino di banalizzato simbolo permanente della condizione umana con altre opere del repertorio liederistico: Winterreise di Schubert, i Vier letzte Lieder di Strauss. Opere che vengono appunto riverite più in termini spirituali che estetici, più leader che Lieder nel percorso accidentato della comprensione e fruizione artistica. Naturalmente, v’è un motivo per questo approccio. La profondità delle emozioni che il testo propone e che la musica accoglie va oltre persino la maestria della realizzazione musicale stessa.
O meglio, il compositore sembra incarnare una sorta di medium tra quelle profondità e l’empatia che esse suscitano nell’ascoltatore, la loro capacità di vivere o rivivere quelle emozioni ancestrali di cui il testo dà conto e la musica esalta, o di anelare ad esse. Miti come quello di Kathleen Ferrier che non poteva finire di cantare l’Abschied del Canto della Terra senza scoppiare a piangere (cfr. Bruno Walter), video quasi medianici come quelli di uno ieratico Glen Gould che dirige  Ulricht con Mauree Forrester o, più rilassato, canta la Predica di Sant’Antonio agli elefanti dello zoo di Toronto, colonne sonore di film (il Canto di mezzanotte della Terza in Morte a Venezia di Visconti – non c’è solo l’Adagietto!): tutto questo non fa che rafforzare la loro poteza simbolica ma indebolisce nel contempo l’autonomia musico-verbale dei Lieder, che è poi l’unica cosa che conta nel mondo della musica, che è l’analogon di quello che delle emozioni ma ha pur sempre una sua unicità semantica, a differenza della Babele periferica del mondo della musicologia.

Erik Battaglia
I Lieder di Gustav Mahler (Premessa)
Analogon Edizioni

 

 

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I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler

Domenica 12 febbraio 2023 ore 11:15
I Lieder di Richard Strauss e Gustav Mahler
Gianandrea Navacchia  baritono
Marco Santià   pianoforte

Casa delle Culture e della Musica
Auditorium “Romina Trenta”
Piazza Trento e Trieste
Velletri
Ingresso ad offerta libera
Prenotazione
tel. 3711508883
colleionci@gmail.com
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Associazione Culturale Colle Ionci
A.M.K.J.
FondArc

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